Pratovecchio (Arezzo) – “Stabat Mater” di Giambattista Pergolesi -

Bed and breakfast Francesco Redi Arezzo, informa, che nell’ambito della rassegna “Pievi e castelli in musica” la sera del 9 Agosto 2013, a Pratovecchio, alle ore 21,00, concerto di quartetto d’archi dell’Orchestra Città di Arezzo,  “Stabat Mater” di Giambattista Pergolesi. Soprano Silvia Martinelli, Contralto  Patrizia Scivoletto, Maestro Andrea Trovato. Nel 1735 fu commissionata l’opera a Giambattista Pergolesi per la celebrazione della settimana Santa. Essa avrebbe dovuto sostituire la precedente versione di Alessandro Scarlatti.

Fecondo autore di musica sacra, Giambattista Pergolesi visse solo 26 anni ma ai suoi ultimi mesi di vita dobbiamo la composizione di quelli che sono considerati il suo lascito più importante: il Salve regina e lo Stabat Mater, completato il giorno stesso della sua morte.

La grande fretta di scrivere dell’autore è confermata da numerosi errori ed un certo disordine tipico di chi ha poco tempo davanti a sé. In calce all’ultima pagina dello spartito scrisse di suo pugno “Finis Laus Deo“.

La musica dello Stabat Mater è sempre stata estremamente apprezzata, tanto che  Bach la utilizzò per farne una parafrasi  (modificando l’orchestrazione della viola ed aggiungendovi l’uso di un coro), nel suo ”Salmo Tilge, Höchster, meine Sünden. Si tratta di un’opera raffinatissima e molto amata eseguita anche da Katia Ricciarelli e diretta da Claudio Abbado.
La produzione artistica di Pergolesi, afflitto dall’infanzia da seri problemi di salute legati alla spina bifida e poliomelite, si compì in appena cinque anni. Morì di tubercolosi a soli 26 anni, nel 1736.

La cornice della esecuzione è il Casentino, la sorgente del fiume Arno. Da questo luogo partivano gli alberi necessari alla costruzione della Cattedrale di Firenze e le navi di Pisa. E’ la valle di Dante Alighieri, valle dove il sommo poeta combatté e ricevette ospitalità. Il casentino ospita un insieme di Pievi e castelli unico al mondo. Natura, cultura e cucina accolgono visitatori e pellegrini.

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