Cortona – Seduzione Etrusca – Mostra fino al 31 Luglio 2014 – Palazzo Casali -

Francesco Redi b&b Arezzo informa che a Cortona, all’interno di Palazzo Casali, il Museo Maec, ha allestito una mostra interessantissima dal titolo “Seduzione etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum”- Fino al 31 Luglio 2014 sarà possibile visitare un’esposizione straordinaria di capolavori etruschi, esposizione che ha già meritato l’attenzione di due quotidiani nazionali, QN e La Stampa,  e del settimanale L’Espresso, e siamo solo all’inizio. La peculiarità di questa mostra, che porterà a Cortona una grande affluenza di turisti colti, è l’eccezionalità dei pezzi prestati. I donatori sono il British Museum e la residenza di Holkham Hall, dove risiedono i discendenti di Lord Thomas Coke, prezioso collezionista, amante dell’Italia. I pezzi visibili alla mostra non sono mai stati esposti in Italia.  Nel XVIII secolo, a Firenze è proprio Lord Thomas Coke, rampollo dell’aristocrazia inglese, appassionato di Tito Livio, costruttore di Holkham Hall, primo conte di Leicester, a far pubblicare il  De Etruria Regali libri septem di Thomas Dempster. E’ il 1726 e quello sarà il primo libro a stampa, completato da un corredo iconografico delle principali opere etrusche in Italia. Thomas Coke, nel suo grand tour del 1719, trovò il manoscritto, vecchio di quasi un secolo, presso un antiquario fiorentino, e lo fece stampare a sue spese. Grazie a quel sensibile e sofisticato signore inglese esplose la passione per gli Etruschi nel mondo anglosassone, rimbalzando qui in Italia, intrecciandosi con le prime campagne di scavo e con le attenzioni degli ultimi granduchi della potente famiglia De Medici. Anche Filippo Buonarroti, discendente di Michelangelo e, allora, massimo esperto di antichità etrusche, curò la revisione del testo di Dempster, integrandolo con quasi un centinaio di tavole espressamente disegnate o incise, che raffiguravano le principali opere etrusche rinvenute sino ad allora in Italia.
La mostra, dopo un tuffo nel clima del Grand Tour settecentesco, ripercorre la figura di Coke ed i suoi soggiorni in Italia, nel corso dei quali il giovane visitò musei, gallerie, collezionò opere d’arte e libri antichi, commissionò disegni e dipinti, sviluppando contestualmente una cocente passione per la civiltà etrusca.
Grazie ai prestiti dell’attuale Visconte Coke, vengono esposte le preziose edizioni miniate del Tito Livio, acquistate in Francia dal Coke. Si tratta di una selezione dei disegni in cui il giovane “turista” fece riprodurre monumenti ammirati nei suoi viaggi. Ci sono infine gli acquarelli e gli oli che acquistò accanitamente e che portò con sé in Inghilterra. Inoltre volumi ed immagini in ricordo di Filippo Buonarroti, le opere etrusche della sua famiglia, vasi e bronzetti, oggi conservati al Museo Archeologico di Firenze. E, soprattutto, l’unica copia del manoscritto originale di Thomas Dempster insieme ai disegni preparatori originali e alle matrici in rame realizzati per le tavole integrative dell’edizione a stampa del 1726.
Ma il prestito più autorevole è quello delle quaranta opere dal British Museum: fanno corona al celebre Arringatore conservato a Firenze, tra esse spiccano bronzi eccellenti, il celebre bassorilievo intitolato Musica per l’aldilà, l’incensiere con forma femminile, le urne, il vaso a forma di anatra, la monumentale statua cinerario.

La mostra ha avuto un impatto mediatico di grande rilievo e, dai tempi della Mostra di Piero della Francesca, questa provincia di Arezzo non aveva un tale richiamo, mille i biglietti staccati nel solo primo settimana,siamo solo all’inizio. L’esposizione etrusca che fece Cortona in collaborazione con il Louvre portò alla città 40.000 visitatori. 100.000 i visitatori di Arezzo per Piero della Francesca. Probabilmente “Seduzione Etrusca” sarà un successo ancora maggiore. Noi glielo auguriamo.

Da giovedì 24 aprile al Maec sarà ospitata la mostra ‘Dentro l’alterità’ degli studenti del Master della SACI (Studio Art Centers International) e con la partecipazione dell’artista italiano Valerio Giovannini. Il progetto scaturisce da un confronto col museo e sua collezione etrusca, il popolo di Cortona, il territorio e siti archeologici della città. La mostra sarà visitabile fino alla conclusione di Seduzione Etrusca, mostra evento in collaborazione con British Museum.

Ecco cosa scriveva della cittàdi Cortona  Montaigne in ‘Viaggio in Italia’:
“È ben recintata e bastionata, con i fossati poco profondi pieni d’erba verde, piatti e larghi al fondo. Torno torno alle mura, sul terrapieno interno, esistono due o tre filari di alberi appositamente piantati che danno ombra e, dicono, fascine di legna, all’occorrenza, e all’esterno non appare se non un bosco che nasconde le case.”
Il pesce era un alimento molto utilizzato nella dieta etrusca ma l’attività della pesca veniva considerata poco gloriosa e socialmente non rilevante. Sono poche le testimonianze ed i reperti pervenuti su questa pratica: pesi da rete in argilla o in pietra con foro centrale; ami e aghi in bronzo usati per riparare le reti; o ancora la numerosa serie dei piatti con immagini di pesci che rivelano una conoscenza diffusa delle specie ittiche del Tirreno. Sulla mensa del ricco finivano le varietà di pesce più pregiate e fresche, quelle alle quali si riconosceva anche un alto valore economico, come tonno, sogliola, orata, triglia, murena, ostrica e aragosta. Sopra la tavola del popolo arrivavano invece pesci di modeste dimensioni e qualità, il più delle volte salati e conservati.
Per l’ alimentazione etrusca era importante anche la pesca praticata nelle acque interne: fiumi, aree paludose come la Valdichiana, o laghi quali  Lago Trasimeno e Lago di Bolsena. I laghi in tutto il territorio dell’Etruria, erano rinomati per la loro pescosità.

Giusto per testimoniare il grande successo della mostra, nel solo week end di Pasqua, nonostante le temperature quasi invernali, si sono staccati 6 mila biglietti. I Musei Cortonesi sono due, Il Maec, che ospita la prestigiosa mostra sugli etruschi, ed il Museo Diocesano che conserva “L’annunciazione” del Beato Angelico e “La Deposizione” di Luca Signorelli.

 

seduzione etrusca 11

seduzione etruscaseduzione etrusca anatra