Arezzo – Radio Wave international – Parrocchia di Santa Croce -

In attesa dell’audio dell’intervista andata in onda oggi 17 Maggio 2014, alle 9,40, eccezionalmente utilizzo questo spazio per pubblicare le domande del giornalista di Radio Wave international, il bravo Fabio Mugelli, sulla questione Arezzo Wave – Parrocchia di Santa Croce.

Fabio Mugelli – Cosa vi ha spinto a contattare la redazione di Radiowave?

Daniela Daveri – L’iniziativa è stata mia, personale. L’ho fatto per amore di verità e desiderio di un dialogo. Ho ritenuto di dover precisare che non fosse giusto presentare la parrocchia di Santa Croce come capofila di un movimento di opposizione ad Arezzo Wave.   Il comitato che si è liberamente costituito è una espressione  popolare che ha incontrato il consenso di tante persone delle quali solo una minima parte  frequenta la parrocchia. Si tratta di persone che ritengono la sede di Villa Severi inadatta alla “proporzione” della manifestazione.

Fabio Mugelli – Che idea si è fatto Don Francesco  sul fatto che questo Arezzo Wave 2014, che si terrà a Villa Severi, porta tanta discordia in alcune persone, anche della vostra parrocchia?

D.D – Non credo che d. francesco l’abbia mai frequentata, tuttavia, essendo persona del tutto priva di pregiudizi, ho assoluta certezza,non rappresenti per lui motivo di allarme. Dalle voci di quartiere, non registro motivi di discordia. Il sentimento comune è in gran parte orientato nel valutare eventuali difficoltà legate al traffico, parcheggi, rumori e salvaguardia del parco.

Fabio Mugelli - A parte la presenza di oggi ai nostri microfoni, pensate ad altre iniziative per sciogliere questo equivoco che vi vede negli stessi volantini che, dopo le ultime uscite del comitato, risultano molto meno legittimi?

Nessun’altra iniziativa. Almeno per quanto mi riguarda. E’mia intenzione solo voler sciogliere un equivoco che vede la parrocchia, alla cui vita comunitaria attivamente partecipo, coinvolta in un ruolo che non ha svolto. (I volantini distribuiti sono stati posizionati nei luoghi di aggregazione del quartiere, l’edicola, il bar, si è pensato anche alla parrocchia).

Fabio Mugelli - Nei giorni scorsi un articolo sulla nazione, tirava in causa Don Francesco Bernardini, come colui che ha richiesto questa nuova struttura, ma sembra che le cose non stiano proprio così. Come stanno allora?

La Chiesa di Santa Croce è inadeguata alle dimensioni della parrocchia e ciò emerge clamorosamente nelle ricorrenze liturgiche più importanti quali il Natale, la Pasqua, le Comunioni, le Cresime ed anche negli avvenimenti più significativi della vita delle persone come battesimi, matrimoni e funerali. I locali attualmente a disposizione sono insufficienti soprattutto in relazione al consistente incremento che si è registrato nella popolazione della parrocchia negli ultimi dieci quindici anni. Registro, sempre più spesso, come catechista, lamentele di genitori che hanno difficoltà a trattenersi con i propri figli alle Messe, oltre ad apprendere che sempre più persone, con problemi di deambulazione, persone anziane o disabili, rinunciano, o dirottano altrove, per mancanza di parcheggi e di spazio all’interno della chiesa.

Il Vescovo ha tra i suoi compiti anche quello di ridefinire i confini territoriali delle Parrocchie e, tra breve, Santa Croce comprenderà anche Via Tarlati, fino a Via Buonconte da Montefeltro. Monsignor Fontana ha mostrato sensibilità affrontando la questione e  decidendo per la necessaria realizzazione di una nuova chiesa. Per quanto concerne poi l’organizzazione logistica non bisogna perdere di vista l’importanza che riveste per la comunità parrocchiale la Messa Comunitaria, che, in genere, è quella centrale della domenica. La vita comunitaria non può essere frammentata in tante messe e l’esigenza di accorpare territori sempre più ampi in parrocchie sempre più popolose è motivata da quella che noi chiamiamo “crisi vocazionale”. Ci sono pochi sacerdoti e quelli che ci sono debbono svolgere la propria attività pastorale in territori più vasti.

Fabio Mugelli - Ma dove dovrebbe sorgere, la nuova struttura? Siete al corrente che si stanno già formando comitati e raccolte di firme contrari? Cosa ne pensate?

 Da quello  che ho appreso, la sede scelta non deturpa affatto il paesaggio con il vincolo ambientale paesaggistico, si trova proprio ai limiti della zona vincolata. Sarebbe bene che fossero fatti dei sopralluoghi per verificarne l’esatta posizione. Inoltre sono già tanti anni che la Chiesa mostra una profondissima sensibilità nell’architettura degli edifici di culto. In assoluta discontinuità con quanto accadeva negli anni 60 e 70, in coincidenza del boom demografico, realizzando oggi strutture che valorizzano il contesto urbano di riferimento.

 

b&b francesco Redi arezzo