Arezzo – Pupi Avati presenta “La grande invenzione” – Autobiografia – 24 Marzo 2013 -

B&b Francesco Redi informa che Domenica 24 marzo alle ore 17.00 ospite d’eccezione de “Il giardino delle idee” sarà il regista PUPI AVATI per la presentazione del libro “La grande invenzione” edito da Rizzoli. La cornice è sempre la stessa, la Sala delle Muse del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, Via San Lorentino, 8.

Con l’introduzione di Barbara Bianconi e le domande e gli approfondimenti di Andrea Bucciantini.

Pupi Avati è del 1938, nato a Bologna, presenta un libro di cui ha già parlato con Fazio a “che tempo che fa”, qualche giorno fa.  Il libro è scritto benissimo ed un buon regista e sceneggiatore deve anche saper scrivere dice lui. Dopo 45 film, un libro, che comincia con le parole della madre “troppo buono ma molto bugiardo”. Si parte alle macerie della seconda guerra mondiale quando lui si rifugiava in quell’altrove che era la sala cinematografica, un luogo che gli permetteva di andare oltre la limitatissima verità. Prima di addormentarsi si può prolungare quel momento in cui si può sognare, quel preludio al sogno ti fa sentire un essere da risarcire e allora menti a te stesso. Bisogna ingannare se stessi per credere di essere Pupi Avati. In questo libro, come nel suo cinema si comprende che tutto era scritto nella sua vita, nella commedia e nel dramma di una famiglia in cui c’era una madre che veniva da un ceppo contadino, nonno socialista, ed un padre della buona borghesia monarchica, prima, e democristiana, poi. Una famiglia fatta, quindi, anche di risse domenicali tra i comunisti e democristiani. Si comprende che il suo cinema trova fonte di ispirazione proprio nella provincia,  tu fai tutto, nella vita, per essere qualcuno per le persone che conosci, per gli amici del bar.

Il cinema ed il jazz sono le sue due grandi passioni, il jazz l’ha sempre respinto, dice lui, e così ha ripiegato nel cinema ma rimane convinto di essere stato un talento anche nella musica. L’altro grande amore della sua vita è sua moglie, con un nome maschile, Nicola, donna bellissima di cui è molto geloso.

Rappresentate di surgelati esordisce nel cinema con film horror, collabora, come sceneggiatore, ad un film di Pier Paolo Pasolini, Salò e le 120 giornate di Sodoma. il successo arriva nel ’78, con jazz Band, film per la tv, in cui racconta la storia di una band musicale. La sua carriera di regista è luminosissima e raccoglie un successo dopo l’altro.

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