Arezzo – Lina Sotis presenta il libro “Libretto di risparmio” -

Bed and Breakfast Francesco Redi Arezzo informa che giovedì 25 Luglio 2013 presso il Giardino Pensile del Palazzo della Provincia di Arezzo, in via Ricasoli, 52, con ingresso rigorosamente libero e gratuito, Lina Sotis sarà l’ospite d’onore della serata organizzata da “Il giardino delle idee”. La presenza di Lina Sotis nella serata seguirà quella del marito, Marco Romano, noto architetto ed urbanista, che presenterà il libro “Liberi di costruire”.

Il libro  della signora del Bon Ton, si intitola “libretto di risparmio”. Lina Sotis si sofferma a ragionare sul difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo e giunge alla conclusione che è in corso una crisi sociale e culturale ancora più profonda.  Andiamo verso un periodo duro, difficile ma che rappresenta una grande occasione per tutti di migliorarci moltissimo  di diventare più eleganti. Non c’è nulla di più volgare dell’esagerazione, dello spreco. Non c’è più spazio per il troppo, ora dobbiamo risparmiare.

Nata a Roma, nel 1944 da una famiglia borghese  aveva un nonno onorevole liberale che pensava che lo spreco fosse il peggior peccato.  Da bambina faceva il bagno nella stessa acqua delle sue sorelle, non mangia carne più di una volta al giorno e spegne ogni volta la luce, quando esce da una stanza. Si definisce una formica e se ha ben risparmiato, alla fine dell’anno, si concede un regalo, ovviamente durante i saldi.  Si definisce una ragazza di 69 anni con tanti tanti vestiti. Giornalista apprezzata, prima donna ad entrare nella redazione delle cronache del Corriere della Sera. Ex moglie di Gianmarco Moratti, dal quale ha avuto due figli, è ora sposata con Marco Romano. E’ diventata popolarissima nei talk show televisivi per la sua attenzione per le buone maniere sulle quali ha scritto anche un libro “Bon Ton”- Ed ora, le buone maniere sono l’argomento anche del suo nuovo lavoro, “libretto di risparmio”.  Avere un libretto di risparmio significa vivere risparmiando su tutto ma non su se stessi. “Arriva la crisi, meno soldi, molti molti più sorrisi. L’eleganza vuole che non si esibiscano i soldi, i vestiti abbiano un’aria usata e le scarpe siano adoperate. Mai troppi gioielli, e mai griffe in evidenza. S’ignorino macchine e persone troppo vistose, la discrezione sia considerata una dote primaria, l’ostentazione un delitto sociale. L’unica cosa da mostrare sia la cultura, ma nei luoghi adatti. In sintesi l’eleganza è semplicità”. 

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