Arezzo – La leggenda di “Gnicche” al Teatro Pietro Aretino -

b&b Francesco Redi informa che venerdì 20 Aprile, alle 21,15, al Teatro Pietro Aretino di Via Bicchieraia, Arezzo andrà in scena la leggenda del brigante aretino “Gnicche”. Si tratta di una commedia musicale in tre atti di Leonardo Zanelli, Regia Giovanna Fiorentini, musiche originali di Mauro Serafini in collaborazione con la Filarmonica Guido Monaco. Produzione del Piccolo Teatro di Arezzo.

Leonardo Zanelli, scrittore aretino, aretino da generazioni è nato nel cuore del centro storico,  è appassionato di storia ed, in particolare, di quella della sua città. In omaggio ad essa, ha pubblicato nel 1993 una “Storia de Rezzo” in sestine, in dialetto aretino e con testo italiano a fronte, che ha riscosso immediato e spontaneo gradimento a livello locale. Quest’anno ha mandato in stampa un altro libro, “Il colore dei ricordi”, che propone al lettore uno spaccato inconsueto dell’Arezzo dell’immediato dopoguerra, ancora sconvolta dai segni dei bombardamenti alleati, una sorta di piccola “Via Paal” nostrana, che si racconta attraverso i vividi ricordi d’infanzia dell’autore. Ed ora, questa commedia, porta in teatro un nuovo lavoro di Leonardo Zanelli, forse il più interessante, il libro edito da Letizia editore dal titolo “Il romanzo di Gnicche. Dalla verità alla leggenda: rubava ai ricchi per dare ai poveri”. Libro illustrato di 288 pagine che si trova al prezzo di 15,00 Euro.

Tutti noi aretini conosciamo la storia romantica del bandito Gnicche, che si chiamava in realtà Federigo Bobini e che, narra la leggenda, “Rubava ai ricchi per dare a i poveri”. Nasce ad Arezzo, nella zona della Chiesa di Santa Croce, nel rione di Porta Crucifera, vicino alla antica Chiesa dove vengono benedetti i cavalli che corrono la Giostra del Saracino. Muore molto giovane, a soli 26 anni a Tegoleto, piccolo paese a 7/8 chilometri dal centro. In realtà Federigo Bobini era un uomo dissoluto che si dedicava ai furti, al gioco, alle donne. Nel suo breve percorso di vita, morì durante un inseguimento da parte dei carabinieri,  commise anche efferati omicidi e la leggenda romantica consegnata all’immaginario collettivo non si adatta molto alla realtà dei fatti che, invece, raccontano di un uomo violento sia con i ricchi che con i poveri.

Il fenomeno del brigantaggio è più o meno sempre esistito, in Italia, ed assume contorni nuovi proprio nei tempi dell Italia postunitaria quando il malcontento polare diventa insanabile. Tale fenomeno affonda le sue radici nella miseria che, in alcuni casi, diventa talmente insopportabile da suscitare rabbia e violenza.